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"Le nuvole vengono e vanno, ma il cielo è quello che è sempre stato, imperturbato, intatto, un semplice spazio interiore, un cielo interiore. Quella è la tua natura. Le società vengono e vanno. Tu nascerai e morirai e molte vite verranno e andranno via, e in te passeranno molte nuvole. Ma il cielo interiore resta intatto.
Le nuvole non aggiungono nulla al cielo, e quando esse non ci saranno più, non si sarà perso nulla, il cielo resta se stesso, totalmente." Osho

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mercoledì 23 novembre 2011

stay hungry, stay foolish

Non sono per la tecnologia sopra ogni cosa, né per la realtà virtuale che oggigiorno sembra vincere sul reale, sui contatti diretti, sulla complessità del quotidiano. Sono convinta che la realtà virtuale non avrà mai il sopravvento effettivo sul reale.
Eppure quel "stay hungry, stay foolish" detto da un creatore della realtà virtuale, entra, staziona e risuona.
All'inizio ti colpisce quell'inutile esortare. Cosa esorti a fare ? tanto già ci pensa il contesto (realtà reale!) a tenerci un po (troppo ?) affamati e anche a far vacillare le nostre menti con quel peso di stress e di incertezze con cui ci stanno e ci stiamo nutrendo.
E così ad una prima lettura ti viene voglia di dirgli "Steve ma che stai a di' !?"


Ma l'esortazione è entrata e staziona e rimbalza.
Vari pensieri prendono forma fino a che ti si accende la lampadina :
"sta a vedere che è proprio il contesto ad indicarci gli ingredienti giusti, se non proprio per andare oltre la crisi, lo stress, l'incertezza, almeno per volgerli a nostro vantaggio"
E così affamati e folli forse usciamo fuori dalla noia e dalla paranoia, forse entriamo meglio in quel reale e complesso quotidiano che cerchiamo di mascherare con la realtà virtuale, forse volgiamo le spalle alla pazzia (quella che attanaglia tutte le qualità migliori e le inaridisce, senza scampo) per guardare verso l'entusiasmo, il fervore, l'espansione, la curiosità.
Ecco la fame ti tiene concreto, la follia ti tiene coraggioso.

Non credo che questo uomo fosse realmente un maestro di vita.
Certo ha fatto quattrini a palate e ha condizionato la vita di un sacco di gente, ma non credo si sia liberato dalla cosidetta ruota del karma, dalle angosce del quotidiano, non credo che abbia, in definitiva, trovato il senso profondo della vita.
E tuttavia quest'uomo mi ha emozionato.
Mi ha emozionato perché ha dato una importante testimonianza : essere coerenti con se stessi non è in contrasto con la prosperità.
Non è così vero che bisogna, in ogni caso e senza scampo, scendere a compromessi per assicurarsi, se sei fortunato, una vita decorosa, se lo sei un po meno, almeno la sopravvivenza. Questo sembra essere, questo è quanto pretende il mercato (per pochi soldi barattiamo la nostra salute, eseguiamo lavori a rischio della vita, ma anche semplicemente rinunciamo alle nostre vite private per dedicare troppe ore al lavoro, altrimenti addio carriera e addio posto di lavoro ...).
Eppure questa non è l'unica legge del mercato.

Lo dico innanzitutto a me stessa, soprattutto quando penso a quell'impegno che mi sono presa riguardo la realizzazione dei propri sogni.
Penso a questo mio sogno e ascolto le infinite voci interiori che a volte scatenano un chiacchiericcio assordante sull'impossibilità di realizzare i propri sogni.
Solo con grande calma, con meditazione, riesco a generare una comunicazione tra queste mille voci e distinguere il principale fattore che le mette a soqquadro : la paura. Ma se si sceglie di stare affamati, di stare folli, si sceglie di fatto di integrare la paura nella propria vita, di accettare i momenti in cui le cose sembrano non andare proprio, di correre il rischio di fallire.
E il fallimento, questo terribile evento che qualora occorra non solo ti manda a gambe per aria ma sembra annientarti, sembra isolarti, sembra incenerirti, beh spesso è proprio l'aver attraversato il fallimento che sei rinato migliore. 
Migliore non per gli altri, ma per te stesso, purché ti liberi del macigno delle emozioni angoscianti che il senso comune vuole che accompagni il fallimento.
Migliore per te stesso perché hai l'opportunità di ridare spazio al tuo cuore, di sintonizzarti con te stesso e di darti fiducia nonostante non sai esattamente chi sei e su quale strada ti stai mettendo.

Così caro Steve raccolgo questo STAY HUNGRY, STAY FOOLISH, disponibile ad affrontare paura e fallimento, per proseguire lungo la strada che porta dal profitto alla prosperità.

(http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/10/06/addio-al-fondatore-di-apple-steve-jobs-il-cordoglio-di-obama-grande-innovatore-e-visionario/162487/#)


C'è una canzone che adoro di Peter Gabriel.
L'ha cantata anche insieme a Kate Bush, e nel video lo fanno stando tutto il tempo abbracciati.
Ultimamente l'ho tradotta, più o meno correttamente, scoprendone il significato che trascrivo :

in questa terra orgogliosa in cui siamo venuti su forti ; abbiamo voluto tutto insieme ; ho imparato a combattere, ho imparato a vincere ; non ho mai pensato che potessi fallire
non è rimasta alcuna battaglia, o almeno così sembra ; sono un uomo i cui sogni lo hanno abbandonato ; ho cambiato la mia faccia, ho cambiato il mio nome ; ma nessuno ti vuole quando perdi

non rinunciare ; perchè tu hai degli amici ; non riununciare ; non sei stato ancora battuto ; non rinunciare ; io so che puoi fare cose buone

sebbene lo avessi visto tutto intorno a me ; non ho mai pensato che potesse condizionarmi ; ho pensato che saremmo stati gli ultimi ad andare ; è così strano come le cose si sono messe
ho guidato nella notte verso la mia casa ; il posto dove sono nato, dalla parte del lago ; mentre il sole tramontava, ho visto la terra ; gli alberi bruciare e cadere giu

non rinunciare ; tu hai ancora noi ; non rinunciare ; non abbiamo bisogno di molto ; non rinunciare ; perchè da qualche parte c'è un posto a cui apparteniamo
ferma la tua mente ; ti preoccupi troppo ; le cose si stanno mettendo per il verso giusto ; quando i tempi si fanno duri ; tu puoi ripiegare su di noi ; non rinunciare ; perfavore non rinunciare

devo camminare fuori di qui ; non ce la faccio più ; andrò a stare su quel ponte ; tenendo gli occhi verso il basso ; qualunque cosa possa arrivare ; e qualunque cosa possa andare ; quel fiume scorre ; quel fiume scorre
Mi sono mosso in un'altra città ; cercando faticosamente di sistemarmi ; per ogni lavoro, così tanti uomini ; così tanti uomini e nessuna necessità

non rinunciare ; perchè tu hai degli amici ; non rinunciare ; non sei l'unico ; non rinunciare ; non ci sono motivi per cui vergognarsi ; non rinunciare ; tu hai ancora noi ; non rinunciare ora ; siamo orgogliosi di ciò che sei ; non rinunciare ; lo sai che non è mai stato facile ; non rinunciare ; perchè io credo che ci sia un posto ; c'è un posto a cui apparteniamo


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