benvenuto

"Le nuvole vengono e vanno, ma il cielo è quello che è sempre stato, imperturbato, intatto, un semplice spazio interiore, un cielo interiore. Quella è la tua natura. Le società vengono e vanno. Tu nascerai e morirai e molte vite verranno e andranno via, e in te passeranno molte nuvole. Ma il cielo interiore resta intatto.
Le nuvole non aggiungono nulla al cielo, e quando esse non ci saranno più, non si sarà perso nulla, il cielo resta se stesso, totalmente." Osho

BENVENUTO

venerdì 2 gennaio 2015

Mi rendo sempre più conto di che immenso compito sia contribuire per un mondo più felice e così ho deciso di trovare un nuovo titolo a questo blog, al posto di "... generare valore e ampliare gli orizzonti ... per un mondo felice ..."
almeno fino a quando non avrò trovato una strada che sia quantomeno interessante.


Quale titolo scegliere? 
Ecco qui un buon punto di partenza : ampliare la consapevolezza, avere più comprensione e compassione, tanto per stare, diciamo, leggeri. 

Così il nuovo titolo, e anche il proposito per questo nuovo anno 2015, è : 
essere un po' più consapevoli.

Mi farò inspirare da Osho, un saggio verso cui provo una profonda gratitudine, per essersi preso cura, durante la sua vita, dell'essere umano, invitandolo a liberarsi dalle tante repressioni, bigottaggini, stupidità che ci vengono passati dalla cultura, religione, perbenismo, e così via.

E' un uomo che ha fatto della ricerca della verità il suo punto fisso. Voglio dirlo meglio: non si tratta tanto di ricercare, quanto quello di vivere e di affermare la propria verità, togliendosi maschere e falsità e giochi politici e opportunismi. Rinunciando a manipolare per diventare più veri, e così anche più vivi. 
E' proprio questo quello che mi piace di Osho : non si tratta di nuovi modelli mentali, ma si tratta di una profonda e radicale coerenza tra l'esterno e l'interno.

Il suo invito a riconnettersi con l'esistenza è così affascinante. Ha una fragranza che non ha nulla a che vedere con la frenesia e la superficialità del nostro vivere quotidiano, di cui io non so proprio più che farne.

Ecco cosa dice:
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La consapevolezza è il seme della divinità che è dentro di te

"Rischia tutto per la consapevolezza ma non rischiare mai la consapevolezza, per nessuna cosa. Questo è l’impegno di un sannyasin: essere capace di perdere persino la vita ma non la consapevolezza, lui ha trovato un valore più grande della vita stessa. Non esiste un valore più grande della consapevolezza. La consapevolezza è il seme della divinità che è dentro di te. Quando arrivi ad una consapevolezza totale, al massimo livello, sei arrivato a soddisfare il tuo destino. Appena diventa più profonda, le tue azioni forse non saranno così efficienti ma avranno una nuova qualità, la qualità della grazia, che è ancora più valida. Nessuna macchina può avere la qualità della grazia. Le tue azioni, le tue parole avranno una bellezza per conto proprio.

Il modo in cui vive un uomo consapevole, in ogni momento, è pieno di grazia e di una tremenda bellezza; tutto questo viene riflesso nelle sue azioni, anche la più piccola - proprio solo nei gesti delle sue mani o nel modo in cui guarda, nella profondità dei suoi occhi o nell'autorità delle sue parole o nella musica del suo silenzio. Solo la sua presenza è una festa.”
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La vita è una continuità eterna e perenne. Non esiste una destinazione finale verso cui sia diretta. Il semplice pellegrinaggio, il viaggio in sé è vita, senza raggiungere alcuna meta, alcuna destinazione - il semplice danzare e partecipare al pellegrinaggio, muoversi con gioia, senza preoccuparsi di alcuna meta. Cosa faresti una volta raggiunta una destinazione? Nessuno lo ha mai chiesto, perché tutti si sforzano di avere una destinazione nella vita. Ma le implicazioni... Se veramente raggiungi una meta, poi che farai? Sarai in un bell'imbarazzo. Nessun luogo dove andare - hai raggiunto la destinazione finale - e, durante il viaggio, hai perso ogni cosa. Hai dovuto perdere ogni cosa. Pertanto, ritto in piedi e privo di tutto nella meta finale raggiunta, avrai proprio l'aria da idiota: che senso aveva tutto questo? Hai sudato tanto, e ti sei preoccupato tanto, e questo è il risultato?




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