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"Le nuvole vengono e vanno, ma il cielo è quello che è sempre stato, imperturbato, intatto, un semplice spazio interiore, un cielo interiore. Quella è la tua natura. Le società vengono e vanno. Tu nascerai e morirai e molte vite verranno e andranno via, e in te passeranno molte nuvole. Ma il cielo interiore resta intatto.
Le nuvole non aggiungono nulla al cielo, e quando esse non ci saranno più, non si sarà perso nulla, il cielo resta se stesso, totalmente." Osho

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sabato 9 luglio 2011

La campagna a favore dell'equità : traduzione del post scritto da Lynne Mctaggart, 09.07.2011 dal titolo 'the fairness campaign - PRIMA PARTE

PARTE PRIMA della traduzione del post scritto da Lynne Mctaggart, 09.07.2011 dal titolo 'the fairness campaign
La traduzione non è proprio di gran livello, d'altra parte il mio è un inglese un po maccheronico. Ciò nonostante penso di aver colto il senso delle frasi. 
Naturalmente sarei lieta se mi indicate miglioramenti nella traduzione

E' un post interessante e inquadra bene una problematica che è assolutamente attuale e prioritaria. 
Così : buona lettura
Lynne Mctaggart ha scritto :

" ---
Di recente mi sono imbattuta in un articolo pubblicato sul New York Times riguardante la nostra innata sete di equità.
L'articolo forniva evidenze riguardo il fatto che gli esseri umani, anche nelle società primitive dei cacciatori-raccoglitori, provano un enorme disgusto per gli estremi gerarchici e un profondo e affinato senso di equità.

La tribù 'Ache' di cacciatori-raccoglitori del Sudamerica, da abitualmente fino al 90% del cibo che è stato raccolto ai membri più bisognosi della tribù. 
Un Boscimane della tribù !Kung che fosse incline al vantarsi riguardo la taglia delle sue catture, verrebbe ridimensionato dai suoi compagni cacciatori mediante un rituale autoesplicativo denominato 'insultare il pasto'. 
Anche i giovani bambini vanno a punire quei bambini che afferrano manciate di caramelle, più grosse rispetto a quanto è consentito dal senso comune di equità.
L'articolo conclude sostenendo che l'equità arde nel profondo di noi perché ha radici evolutive ed è provato dalle porzioni primitive del nostro cervello.

In effetti studi, su studi, delle società etniche, hanno trovato che, praticamente in tutte le società, esistono solo lievi differenze nella ricchezza dei singoli, con una similarità dei redditi piuttosto analoga a quella presente in Danimarca. 
Ma quello che mi ha colpito di più è stato il fatto che anche nella nostra moderna società americana, noi abbiamo un'idea simile riguardo a quello che caratterizza l'equità
In effetti, gli americani di tutte le parti politiche hanno idee innate riguardo all'equità che sono virtualmente identiche.
In uno studio recente realizzato dalla Harvard Business School, alla richiesta di progettare la loro società ideale per quel che riguarda la distribuzione della ricchezza, sia i Repubblicani che i Democratici sono arrivati a una immagine marcatamente simile di società, molto simile a quella svedese dove c'è meno divisione tra i ricchi e i poveri rispetto a quella americana.

Se anche possiamo essere in disaccordo in molte aree, tutti noi - ricchi, poveri, Democratici, Repubblicani - siamo d'accordo su cosa è l'equità.
Profondamente dentro di noi, noi sappiamo istintivamente che cosa è equo, e che cosa non lo è; l'equità è cablata dentro di noi.
Gli scienziati hanno scoperto il punto nel cervello umano che corrisponde al concetto di 'non è equo', e che questo risulta essere presente fin da quando siamo bambini. 
Studi hanno dimostrato che le persone hanno, ad esempio, meno interesse a fare soldi per se stesse che a porre rimedio alle disuguaglianze finanziarie, fino al punto di essere disponibili a rinunciare al proprio 
tornaconto materiale, se questo porterà ad un risultato più equo per tutti.

Nei nostri cuori, noi ci sentiamo a posto con un pezzo di dolce più piccolo, fintantoché sappiamo che questo permetterà a tutti di avere la propria fetta di dolce.
Nei nostri cuori, noi sappiamo quello che è equo.

Una nazione costruita sull'equità
In teoria, l'equità è un concetto sacro per la maggior parte degli Americani. 
Dopotutto l'America è stata costruita sul concetto di equità.
Abbiamo reciso la sovranità britannica sulle colonie americane, perché ci sentivamo vittime di leggi e pratiche inique.
il nostro fondamento logico per questa insurrezione, così come è stato annunciato nella Dichiarazione di Indipendenza, fu la verità 'auto-evidente' di quella che è l'equità più fondamentale e cioè che ' tutti gli uomini sono stati creati uguali' e tutti hanno il diritto di 'vivere, essere liberi, e perseguire la felicità'.

Studi economici dimostrano che le persone in tutto il mondo non solo hanno una generosità innata, ma anche che aborriscono l'iniquità (quello che chiamano 'avversione all'iniquità').
Un senso di equità sembra svilupparsi in modo automatico in un gruppo, in quanto pertinente al lavorare insieme, fuori della ristretta cerchia dei familiari.
Le radici di questo impulso sono profondamente radicate e sono primarie in molti esseri viventi.

L'equità è cruciale per noi, è cruciale per la nostra società. 
L'anima di una qualunque società di successo è la reciprocità, il senso di correttezza, di fair play.
Nel momento in cui gli individui iniziano a raccogliersi in gruppi più grandi del nucleo familiare, sembra che si sviluppi un forte senso di equità.

Ma la cooperazione può essere mantenuta solo nella misura in cui gli individui sono equi gli uni con gli altri.
La nostra sopravvivenza dipende dalla nostra capacità di dare a ciascuno di noi una opportunità, e ogni società comincia a sgretolarsi nel momento in cui si deteriora il senso di equità e la reciprocità di base.

Tutti noi comprendiamo, nel profondo di noi stessi, che siamo decisamente migliori quando assumiamo un punto di vista più ampio e più totalizzante rispetto a quello che costituisce il nostro mero interesse.

Così, che cosa è successo all'equità ? 
Se tutti noi sappiamo che cosa è giusto, perchè ad oggi la vita è così iniqua ? 
I bancari si sono pagati bonus da record, proprio mentre la recessione, che loro avevano contribuito a creare, stava portanto un vasto numero di Americani a perdere il loro lavoro, i loro risparmi, anche la loro casa.
Dall'altra parte, i laboriosi conservatori Americani vogliono ripristinare le percentuali più elevate di tasse sia per l'assistenza sanitaria a coloro che non pagano, sia qualora serva per salvare le banche che hanno continuato a generare profitti record senza ritorno immediato.
In sintesi, la vita sembra più iniqua di quanto non lo sia mai stata.
Attualmente ci siamo allontanati sia dai nostri diritti insiti nella nostra natura umana, sia dai principi fondanti della nostra nazione.
L'America e in realtà tutte le società dell'Ovest, sono oggigiorno le più inique della storia, con il rischio di soccombere.
--- "

(continua)


(originale
Recently, I came across an article in the New York Times about our inherent 'thirst' for fairness. The story provided evidence for the fact that human beings, even in primitive hunter-gatherer societies, have an enormous distaste for hierarchical extremes and a deeply and finely honed sense of fairness.

The Ache hunter-gatherers in South America routinely give away up to 90 per cent of the food they gather to needier members of the tribe. A !Kung bushman inclined to braggadocio about the size of his catch is cut down to size by his fellow hunters with a self-explanatory ritual referred to as 'insulting the meat'. Even young children will punish other children who grab for a larger handful of candy than their fair share. The story concluded that fairness burns deep within us because it has evolutionary roots and is felt in the primitive portion of our brains.

In fact study after study of ethnic societies find only mild differences in wealth in almost any society, with an income equality roughly similar to that of Denmark's. But what most caught my eye, referred to almost in passing, was the evidence that even in our modern American society, we all have a similar idea of what exactly constitutes fairness. In fact, Americans of all political parties have innate ideas of fairness that are virtually identical. In a recent study carried out by Harvard Business School, when asked to design their ideal society for wealth distribution, both Republicans and Democrats came up with a markedly similar picture for a just society, much like that of Sweden where there is far less division between rich and poor than there is in America.

Although we may be polarized in many areas, all of us - rich, poor, Democrat, Republican - agree on what's fair.
Deep inside us we instinctively know what is fair or unfair ; fairness is hard-wired within us. Scientists have discovered an 'it's not fair' spot in the human brain that is there from the time we're babies. Studies show that people are less interested in making money for themselves, say, than in rectifying financial inequality to the point where they are willing to give up their own material pay-off if that will bring about a more equitable outcome for all.

In our hearts we're okay with a smaller piece of cake so long as we know it's going to mean that everybody else gets a slice.
In our hearts we know what's fair

A country built on fairness
In theory, fairness is a sacred concept to most Americans. After all, America was built on a platform of fairness. We severed British sovereignty over the American colonies because we felt victim to a litany of unfair laws and practices. Our rationale for this insurrection, as we announced in the Declaration of Independence, was the 'self-evident' truth of the most fundamental type of fairness - that 'all men are created equal' and all have a right to 'life, liberty and the pursuit of happiness'

Economic studies demonstrate that people the world over not only are inherently generous, but also abhor unfairness - what he terms 'inequity aversion'. A sense of fairness in a group appears to evolve automatically as an inherent part of working together outside our immediate families. The roots of this impulse appear to run very deep and are primal in many living things.

Fairness is crucial to us - and crucial to our society. The soul of any successful society is turn-taking, or reciprocity, a sense of fair play. The moment individuals begin to cluster in a group larger than the nuclear family they appear to evolve a strong, built-in sense of fairness.

But cooperation can be maintained only to the extent that individuals are fair with each other. Our survival depends upon our ability to give each one of us a turn, and the extent to which any society begins to fray relates to the deterioration in fairness and basic reciprocity.

All of us hold the understanding, deep within all of us, that we are best off in every way by taking a far larger and more all-embracing view of what constitutes self-interest.

So, whatever happened to fairness ? If we all know what's fair, why is life so unfair right now ?
Bankers have paid themselves record bonuses while the recession they helped to create has caused vast numbers of Americans to lose their jobs, their savings - even their homes. On the other hand hardworking conservative Americans resent paying higher taxes either for healthcare on those not contributing or to bail out the banks that have gone on to generate record profits with no immediate payback.
In short, life feels more unfair than it ever has.
Presently we have strayed both from our birthright as human beings and from our nation's founding principles. America and indeed every society in the West are now at our most unfair in history - at grave cost.
...



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